CHRISTUS PASSUS EST
IL FOTOGRAFO COMPLICE
Angelo Casciello e le sue opere
visto con gli occhi di enrico grieco
Data inaugurazione: Mercoledì 17 Novembre 2010
Ora: 18.00
Luogo: Ex Real Polverificio Borbonico, Via Pasquale Vitiello- Scafati (Sa)
Durata mostra: 17 Novembre 2010-30 Ottobre 2011
Orari di visita: Martedì, ore 9.30-12.30 / 15.30-18.30
Mercoledì, Giovedì e Venerdì, ore 9.30-12.30
E’ possibile prenotare delle visite fuori dall’orario ordinario
al numero 0818571397
Info: Ufficio Informazioni del Comune di Scafati. Numero verde: 800259602
Info Stampa della Sovrintendenza per i beni culturali di Salerno e Avellino:
0892573241/ Fax 089318120 mail:sbap-sa.stampa@beniculturali.it
incontri con: ahmad alaa eddin, sabato angiero, vittorio avella, angelo casciello, anna crescenzi, pietro lista, eliana petrizzi, felix policastro, luigi vollaro, enrico grieco -
fotografie di francesco manguso, testi di marcella e roberto orefice, progetto di enrico grieco -
formato cm 22 x 22, 48 pagine colore, l'arcael'arco edizioni
una mostra fotografica bellissima, allestita nel Foyer dell’auditorium con le foto di un artista dell’immagine particolarmente sensibile come ENRICO GRIECO, Gli scatti di quel periodo sono in realtà frammenti di storia della musica e dei suoi mille volti, di questo si tratterà ampiamente nella narrazione introduttiva.
Assessorato alla Cultura della Provincia di Catanzaro
Comunità Montana della Presila Catanzarese
Ministero Ambiente
Ministero Beni e Attività Culturali
Ministero Esteri
Regione Calabria
Università di Catanzaro
ISMEZ UNESCO UNIMED
VIS MUSICAE
Il Parco sonoro tra i Due Mari
rassegna internazionale sul patrimonio musicale e ambientale del Mediterraneo
"RITRATTI DI VERSI"
work in progress foto-grafico
Parco Nazionale della Calabria (Sila Piccola)
Anfiteatro Verde Centro visite di Località Monaco
Centro Cultural "Olga Cadaval"
Sintra - Praça Dr. Francisco Sá Carneiro
Câmara Municipal de Sintra e a Sintra Quorum, E.M.,
em collaboração com Instituto Italiano de Cultura
apresentam a exposição de fotografias
Centro Cultural "Olga Cadaval"
Sintra - Praça Dr. Francisco Sá Carneiro
Câmara Municipal de Sintra e a Sintra Quorum, E.M.,
em collaboração com Instituto Italiano de Cultura
apresentam a exposição de fotografias
NAPOLISBOA
ritratto di due città cantanti
Direção Artística do Prof. Paolo ScarnecchiaDireção Artística do Prof. Paolo Scarnecchia
Napolisboa – ritratto di due città-cantanti è un percorso visivo di Enrico Grieco sviluppato attraverso fotografie stampate su carta per incisione “Rosaspina”. Nel labirintico gioco di specchi fra le due città sembra di poter trascendere le distanze spazio-temporali, e dalle vedute dei luoghi e dei quartieri celebrati dalle canzoni emerge una struggente nostalgia del passato evocata con la stessa intensa delicatezza della musica. I colori e il bianco e nero delle foto di Grieco hanno lo stesso incanto dei paesaggi di gouaches e stampe dell’epoca d’oro di fado e canzone napoletana. La stessa passione. La stessa saudade.
Paolo Scarnecchia
'A Piscaria Di Catania
Dal: 22 Dicembre 2007
Al: 10 Gennaio 2008
Dove: Palazzo Dei Chierici
SABATO 22 dicembre, ore 11,30
Corte del Palazzo dei Chierici
I "pisciara" inaugurano la mostra fotografica di Enrico Grieco, commissionata dall'assessore Silvana Grasso e dedicata alla PISCARIA
CATANIA - Quaranta foto d’Autore, alla riscoperta del cuore della Città, la Piscarìa, i suoi colori da mosaico, i suoi profumi d’alga e ricci, la teatralità di chi vende e di chi compra, straordinario spettacolo nello spettacolo oltre ogni immaginazione.
Giorno 22 sabato, alle ore 11.30, nella Corte del Palazzo dei Chierici, "pisciari" di generazioni, Franco Salvatore Giovanni Gaetano Francuzzo e altri, inaugurano in panni di lavoro e con l’autorevolezza di chi ama il Mare e il suo frutto, la Mostra fotografica, opera del Maestro Enrico Grieco, artista poliedrico geniale, fotografo di scena in opere prestigiose al Teatro nazionale del Cairo, al Théatre du Rond Point di Parigi, ai Teatri greci di Taormina e Tindari.
La Mostra , ingresso gratuito, accompagnerà il Natale fino al 10 gennaio con l’esibizione di
una pescheria che ne immortali la storia secolare e quella poesia fatta di canti proverbi contrattazione che di una Città è immortale anima.
Voluta e commissionata dall’Assessore alla Cultura, Silvana Grasso, come seconda prestigiosa tappa di un Natale d’Arte Cultura e Legalità, dopo la Mostra di Castello Ursino.
Il mercato palermitano della Vucciria deve la sua fortuna nel mondo a quell’ artista, Renato
Guttuso, che coi suoi pennelli lo ha consacrato all’ Arte nei secoli.
"Consegniamo alla Fotografia d’Arte la nostra Piscarìa, e confidiamo nel miracolo che solo l’Arte sa compiere. La Mostra nasce da un preciso disegno, nulla di occasionale, né di provvisorio" dice l’Assessore Grasso. "Il grande progetto è << Riscoprire in Arte >> la Città, restituirla al piacere dei Catanesi, all’orgoglio di chi vecchio ne conosce la mitologia".
E la Piscaria per la Grasso è luogo di mitologia a tutti gli effetti. I "pisciara" con gli stivaloni al ginocchio sono uno spaccato di vita e Arte straordinario, recitano se stessi con la naturalezza di chi c’è nato respirando il Mare di Catania. I costi di questa Mostra, e insiste la Grasso sulla bonifica dei costi del suo Assessorato, sono 0 euro, se si esclude il nastro inaugurale che l’ Assessore compra da sé.
Il fine è esso stesso Culturale, la dimostrazione cioè che si può fare evento utilizzando sapientemente la Bellezza artistica e geografica che abbiamo, che si può fare Cultura di Pescheria e Castello, di Strada e Museo facendone godere tutti, chi ha studiato e chi non ha potuto farlo. Canti siciliani di mare e marina, interpretati dalla passione del grande Alfio Patti, sommeranno alla Cultura della Mostra la Cultura, ancor più grande e immortale, della Sicilianità, nel cui dna è proprio l’istinto artistico, la teatralità, la musicalità.
Nell’ambito del “Sabir Festival, Circolo Mediterraneo di Conversazione” che si terrà a Ragusa Ibla, Modica e Scicli, dal 23 al 26 giugno 2005, col contributo della Facoltà di Lingue e Letterature straniere dell’Università di Catania, l’artista, fotografo e performer, Enrico Grieco terrà la mostra “muri di Sicilia”; una piccola selezione delle immagini da lui realizzate nel corso degli ultimi anni in terra di Sicilia, stampate su carta “Alcantara” prodotta alle falde dell’Etna dalla Cartiera Sicars di Acibonaccorsi. L’inaugurazione della mostra è prevista per il 24 giugno 2004 alle ore 19,30, Chiesa di Sant’Agata, Giardini Iblei di Ragusa Ibla. Sarà ì distribuito un piccolo catalogo edito dal Centro di Cultura Contemporanea Napolic’è, con presentazione della Prof.ssa Maria Antonella Fusco, Docente di Storia della Fotografia all’Università “Suor Orsola Benincasa” di Napoli. Le immagini sono una raccolta di visioni fantastiche che la realtà ci suggerisce, merletti, trine, paesaggi da fiaba racchiusi in pezzi di muri a secco e non, che raccontano di sogni legati ad una terra dove la realtà e la fantasia non hanno confini. Enrico Grieco, napoletano, ben si adatta ad una tale terra, viaggiatore del mediterraneo, ha tenuto al Cairo la mostra “A Oriente di Napoli” e a Sintra (Portogallo) “Napolisboa, ritratto di due città cantanti” dove confrontava e mostrava la matrice comune di due città così lontane tra loro ma estremamente entrambe mediterranee e vicinissime alla cultura di Napoli. Altro su www.enricogrieco.com MURI DI SICILIA Muri di Sicilia è il titolo del più recente lavoro fotografico di Enrico Grieco: una raccolta di centinaia di immagini, frammenti di realtà colta con acume e puntigliosità. Chi ricordi gli esperimenti pop dei Muri di Mimmo Rotella troverà in queste immagini il rovescio della medaglia, pure nella conferma della comune matrice meridionale: dove i muri di Rotella coglievano la deformazione cromatica urbana, questi Muri di Sicilia denunciano una dimensione naturale, pre-costruita, in cui l’intervento dell’uomo è compiuto nel segno di un’adesione plasmatica alla natura. La scelta del bianco e nero sottolinea questa armonia, anche nel richiamare alla memoria visiva degli osservatori meno giovani immagini quasi archetipiche, talvolta destrutturate fino all’astrattismo. Eppure, siamo in Sicilia, e non potremmo essere altrove: lo dichiara perentoriamente la forte luce meridiana che investe la pietra, quasi disegnandone contorni, ombre, calligrammi agiti dall’uomo sulla superficie naturale. Foto – grafia, disegno della luce: pochi però, sono i foto-grafi, disegnatori con la luce, che ricordino costantemente il proprio karma, come fa Enrico Grieco nelle sue opere. Maria Antonella Fusco
SANNIO FILM FEST - FESTIVAL del CINEMA in COSTUME
Sant'Agata dei Goti 06/18 luglio 1999
Con la collaborazione di CINECITTA' HOLDING e TIM TELECOM ITALIA MOBILE
DIETRO LO SGUARDO
Sara' inaugurata, martedi' sera alle 19,30, quale evento straordinario e collaterale del SANNIO FILM FESTIVAL la mostra in anteprima assoluta, "DIETRO LO SGUARDO" che raccoglie le fotografie di scena e di back stage scattate da ENRICO GRIECO nelle prime due settimane di lavorazione del film di Giuseppe Rocca, "Lo sguardo impuro"*. L'allestimento della mostra si svolge parallelamente alle riprese del film che continueranno fino a meta' agosto ed e' stato realizzato grazie alla disponibilita' della casa produttrice della pellicola, Wunderkammer, e del Circolo Sociale di piazza Umberto I, restera' aperta dal 6 al 18 luglio ed e' visibile dalle10 alle 12 e dalle 17 alle 22,30.
I fotogrammi di GRIECO s'innestano in modo naturale nel tema portante del SANNIO FILM FEST in quanto la storia che il regista racconta e' ambientato in un paesino meridionale agli inizi degli anni cinquanta, quindi, per un festival del Cinema in Costume, non c'e' niente di meglio che ospitre due mostre, l'una di costumi, disegnati da Maurizio Millenotti e creati dalla sartoria Tirelli per il film di Tornatore, "La Leggenda del Pianista sull'Oceano" e l'altra di fotografia di un professionista quale Grieco.
ROUND MIDNIGHT photojazz and other
11 – 31 maggio 2003 Around Midnight jazzclub – Napoli
Una performance di Enrico Grieco (www.enricogrieco.com) e Salvatore Abramo inaugura la mostra "Round midnight"
Una luce gialla con riflessi arancioni si riverbera sul musicista Salvatore Abramo che con gesti puntuali e decisi, è intento a sistemare i fogli sullo spartito e a tirar fuori il suo sax dalla custodia. Ma poi lo strumento, invece di essere impugnato per suonare, viene appoggiato, a sorpresa, sul piano della consolle, abbandonato, sia pure vistosamente, in un angolo e proiettato in una dimensione nuova, straniante da una luce verde, nel silenzio cui stavolta è stato destinato sfrontatamente. Un po' più lontano, su una parete laterale, le foto di musicisti che compongono la mostra intitolata "Round midnight" e realizzata da Enrico Grieco, ideatore della performance cui Salvatore Abramo darà corpo e voce.
Ora lo spartito non ospita più note musicali, ma brani tratte dalle biografie di musicisti come Charlie Parker e Charles Mingus. Il pubblico dell' "Around Midnight", locale jazz di Napoli, già sorpreso da quel sassofono muto, ascolta con attonita meraviglia. "I cinque musicisti erano schiacciati dall'immensità dello studio col suo altissimo soffitto a volta… Charlie stava seduto là su di una sedia di metallo…"- comincia Abramo, leggendo un passo di Ross Russell in cui Parker, colto in una gigantesca quanto asettica sala di registrazione, appare cristallizzato nell'amarezza dei mesi trascorsi in California, nella fluttuante condizione dell'essere svuotato di sé, drammaticamente proteso sul vuoto che si apre in un incubo senza fine mentre le note del suo sax trasudano di angoscia psichedelica. Un crescendo drammatico è il pezzo successivo, tratto da "Peggio di un bastardo" di Charles Mingus in cui si avverte la tragica sequenza di un investimento consumato sotto gli occhi di familiari, conoscenti e bambini in un quartiere negro, un intreccio di voci rabbiose nella spasmodica ed esasperata rivendicazione di un diritto negato, la composta disperazione di una moglie china sul marito agonizzante, la fatica di un reverendo nel contenere gli animi esacerbati dall'ingiustizia canalizzandone l'energia verso una spiritualità intrisa dell'originario ethnos africano. Il senso di ineluttabile tragicità che conclude un'esistenza si trasmette nel terzo brano letto nel corso della performance, che descrive la morte di Charlie Parker, il ritmo accelerato di un film, quello della sua vita, che scorre in un rapidissimo flash all'insegna della più forsennata sregolatezza tra sesso, droga, alcool, violenza e lavoro sfibrante, fino alla dettagliata lentezza degli attimi estremi quando il fragore di un tuono squarcia il silenzio della notte così come si diceva che fosse accaduto nel momento della morte di Beethoven.
La crudezza dei brani scelti si concentra in grumi di angoscia che producono un continuo effetto di straniamento, cifra essenziale della performance ribadita dalle foto di Enrico Grieco che sono altrettante sequenze di un metaracconto essenzialmente costruito sulla concentrazione drammatica. La 'lettura' di queste foto è come di consueto rallentata dall'ombra all'interno della quale l'immagine dei musicisti fotografati si staglia grazie ad incrostazioni di luce, secondo diverse modulazioni che per analogia fanno pensare alle morsure che generano i segni nell'acquaforte. Così con soli quattro brevi fendenti di luce, Grieco ci restituisce il volto spigoloso e malinconico di Zane Massey, con uno solo appena il profilo pensoso di Toninho Orta, le dita morbide che affondano dolcemente sulla chitarra. E' sempre una sapiente gradazione di contrasti luminosi a far emergere la calda energia del sax di Antoine Roney, in un gioco che ne scolpisce la montuosità a partire da una tempia su cui si abbatte la luce illuminando una vena pulsante da cui si irradia il movimento che si trasmette al corpo, tutt'uno con lo strumento. E sono sempre delle striature luminose variamente frastagliate a sottrarre alla penombra il batterista Elvin Jones in un fotogramma in cui l'intensità espressiva è pari solo all'ambiguità di senso, con un'immagine sospesa tra un abbandono estetico o una rabbia strozzata. Se la luce ha un ruolo fondamentale nella costruzione del significato delle immagini, permane tuttavia il senso di un'irriducibilità semantica che attraverso slittamenti continui moltiplica le possibilità di significazione ponendo lo spettatore in un persistente stato di tensione emotiva che sfalda ogni certezza.
L'unica vera certezza è che il significato non è lineare ma espanso e che è da ricercarsi sulla base di frammenti cioè di particolari più o meno consciamente selezionati nell'atto dell'osservazione e ancor prima selezionati dall'artista nella creazione della foto. Nonostante le apparenze, anche la ricezione della performance è complicata dagli stessi problemi. L'intelligibilità dei brani letti è infatti precarizzata da diversi fattori. Innanzitutto l'effetto-sorpresa del musicista che mentre sembra accingersi a una consueta esibizione musicale, si mette a leggere invece brani di cui non vengono indicati i testi che li includono. A ciò si aggiunge la mancanza di un'impostazione attoriale da parte del performer per cui l'ascolto di una lettura non piana ma accidentale, con modulazioni spontanee, cadenze enfatiche ed accelerazioni che corrispondono a un timbro assolutamente personale, finiscono col privilegiare segmenti di testo che imprimendosi nella memoria dello spettatore slegati come sono costituiscono altrettanti barlumi di significato.
Come per le foto anche in questo caso ci sono unità minime di significanza, molte delle quali selezionate grazie a codici condivisi dal performer-artista e dal pubblico, che se da una parte illuminano i processi di significazione, dall'altra generano anche ombre, domande senza risposta in un gioco che mira a stimolare la reattività inconscia dello spettatore. In ciò rivelando la frequentazione del teatro della persona di Walter Manfrè e la centralità del sodalizio intellettuale che lega Grieco al regista siciliano. La performance è d'altro canto il momento topico dell'aggregazione tra linguaggi e codici prima ritenuti irrimediabilmente distinti. Un esempio è rappresentato dalla definizione che Thelonious Monk dà della musica che, sostituendo la parola 'musica' con 'immagini', può essere tranquillamente attribuita alla fotografia di Enrico Grieco. "Quella musica densa e rude, angolosa e cupa, illuminata da sinistri bagliori, quella musica stravolta, tesa, inquietante…".
"Round midnight" suggerisce un ultimo rilievo. Le foto di Enrico Grieco e l'intervento di Salvatore Abramo trasmettono emozioni musicali, comunicando qualcosa a proposito di musica e musicisti jazz senza produrre una sola nota. In ciò sembra di poter rilevare un'ansia del non detto, del ricercare anche negli aspetti più tragici e dolorosi ciò che è nascosto sotto le coltri dell'apparenza, che ha una consistenza etica ed ideologica ben più pregnante del gusto postmoderno per l'effimera giocosità delle sue consapevoli finzioni.
Monica Citarella
2009
"Christus passus est", immagini in interpretazione della Passione di Cristo del maestro Luca Mennella, Chiesa di S. Girolamo delle Monache, Napoli.
2008
"numero 72" , mostra collettiva, galleria d'arte San Giorgio, San Giorgio a Cremano.
Premio Girulà - Teatro a Napoli",
condotto da Mimmo Liguoro, Francesca e Amelia Rondinella, percorso di immagini di scena a cura di Enrico Grieco,Teatro San Ferdinando, Napoli.
2007
Assessorato alla Cultura - Comune di Catania
"'a piscaria di Catania"
Palazzo dei Chierici, piazza Duomo - Catania.
Premio Girulà - Teatro a Napoli",
condotto da Mimmo Liguoro, Francesca e Amelia Rondinella, percorso di immagini di scena a cura di Enrico Grieco,Teatro San Ferdinando, Napoli.
"'900 POETIC JUKE BOX", intervento in una performance teatrale di Lucio Salzano MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI NAPOLI - CUCINAMICA NAPOLI.
Kafé tra le due guerre, videoproiezioni di Enrico Grieco nello spettacolo musicale del maestro Luca Mennella, Teatro Plinio - Ercolano
.
ENTE PARCO METROPOLITANO DELLE COLLINE DI NAPOLI REGIONE CAMPANIA
FATA MORGANA THEATRE e JUBOX TEATRO
PARK SOUNDS
IDEAZIONE E REGIA: LUCIO SALZANO Proiezioni del videoartista: ENRICO GRIECO
Ministero per i Beni e le Attività Culturali
’Di voce in voce’
percorso nella musica e nella poesia per valorizzare il patrimonio culturale della canzone napoletana dall’antichità ad oggi.
Centro per i Servizi Educativi del Museo e del Territorio.
Discoteca di Stato, ROMA
Interferenze poetiche, Frammentazioni musicali, Testi visuali tra antiche sonorità e linguaggi contemporanei,
Amelia, Francesca Rondinella e Paolo Romano voci - Enrico Grieco immagini - Emidio Ausiello percussioni, Piazza del Plebiscito - Napoli
ARTOUR-O a Firenze V edizione
Museo-Shop Temporaneo d'Arte Contemporanea, Grand Hotel Minerva, Firenze.
2006
"Premio Girulà - Teatro a Napoli",
condotto da Mimmo Liguoro, Francesca e Amelia Rondinella, percorso di immagini di scena a cura di Enrico Grieco,Teatro Delle Palme, Napoli.
"POETIC JUKE BOX", intervento in performance teatrale di Lucio Salzano, con Antonella Monetti e musiche di Antonio Onorato, Masseria Cortile Grande - Parco dei Camaldoli - Chiaiano
Kafé tra le due guerre, videoproiezioni di Enrico Grieco nello spettacolo musicale del maestro Luca Mennella, Teatro Grande - Pompei
XVII PREMIO D'ARTE CAMPOSAURO a cura di Ferdinando Creta, catalogo in mostra con testo di Massimo Bignardi. Palazzo Arco, Vitulano, BN.
"Canto do mar",
videoproiezioni nello spettacolo musicale con Francesca e Amelia Rondinella, Teatro Bellini, Napoli.
"Christus passus est", immagini in interpretazione della Passione di Cristo del maestro Luca Mennella, Cattedrale, Positano.
"SPERLONGA" immagini su carta Alcantara, con Peter Krawagna, pittura, a cura di Ferdinando Creta, testi in catalogo di Massimo Bignardi e Ferdinando Creta, Provincia di Benevento, Art's Events, Biblioteca Provinciale, Benevento.
2005
"la castagna ferro e fuoco",
mostra collettiva libri d'arte, opere e performance di Enrico Grieco, dimora storica Abiosi, Montella.
"TOP SPIN (1° set )", videoproiezioni nello spettacolo teatrale di Lucio Salzano, Tennis Club Vomero, Napoli.
“TRIBUTE TO KEITH JARRETT”,
interpretazione visiva del Köln Concert, con Rosaria Iovine (danza contemporanea). Palazzo Fazio, Capua.
"Premio Girulà - Teatro a Napoli",
condotto da Francesca Rondinella e Mimmo Liguoro, percorso di immagini di scena a cura di Enrico Grieco,PAN, Napoli.
Sabir Festival,
Circolo Mediterraneo di Conversazione
Facoltà di Lingue e Letteratura straniera,
Università di Catania
"muri di sicilia",
photodigiprint su carta "Alcantara",Chiesa di Sant'Agata, Giardini Iblei, Ragusa Ibla.
"Canto do mar",
videoproiezioni nello spettacolo musicale con Francesca e Amelia Rondinella, NAPOLI.
" 'a piscaria di Catania ",
mostra personale, Area Immagini, Belpasso
"Canti di Napoli in scena",
videoproiezioni nello spettacolo musicale con Francesca e Amelia Rondinella, NAPOLI, SALERNO, MOSCA.
2004
Centro Cultural "Olga Cadaval"
Sintra - Praça Dr. Francisco Sá Carneiro
Câmara Municipal de Sintra e a Sintra Quorum, E.M.,
em collaboração com Instituto Italiano de Cultura
apresentam a exposição de fotografias
NAPOLISBOA
ritratto di due città cantanti
Direção Artística do Prof. Paolo Scarnecchia
Assessorato alla Cultura della Provincia di Catanzaro
Comunità Montana della Presila Catanzarese
Ministero Ambiente
Ministero Beni e Attività Culturali
Ministero Esteri
Regione Calabria
Università di Catanzaro
ISMEZ UNESCO UNIMED
VIS MUSICAE
Il Parco sonoro tra i Due Mari
rassegna internazionale sul patrimonio musicale e ambientale del Mediterraneo
"RITRATTI DI VERSI"
work in progress foto-grafico
Parco Nazionale della Calabria (Sila Piccola)
Anfiteatro Verde Centro visite di Località Monaco
"Premio Girulà - Teatro a Napoli",
condotto da Francesca Rondinella e Ciro Cacciola, percorso di immagini di scena a cura di Enrico Grieco, Sala Italia - Castel dell'Ovo, Napoli.
"POETIC JUKE BOX",
intervento in performance teatrale di Lucio Salzano, con Antonella Monetti e musiche di Antonio Onorato. Appartamento storico, REGGIA DI CASERTA, CASERTA.
"QUINDICI",
video, "IL TEMPO"NONNE TEMPUS FUGIT ERGO CARPE DIEM, Nada Mas, Genova.
2003
"millenovecentonovantanove duemilatre",
mostra collettiva, Galleria Sangiorgioarte, San Giorgio a Cremano.
"Girulà 10 anni",
installazione, Girulà, Napoli.
Italia - Egitto.
Incontro di Culture 2003 - 2004
Ministero degli Affari Esteri
Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Ministero della Cultura Egiziano
"NELL'ORIENTE DI NAPOLI"
Videoproiezioni nella conferenza:
"Passeggiate musicali tra Napoli e Il Cairo" del prof. Paolo Scarnecchia, Cairo Opera House - Il Cairo ( Egitto ).
"Premio Girulà - Teatro a Napoli", condotto da Mimmo Liguoro e Francesca Rondinella, percorso di immagini di scena a cura di Enrico Grieco, Sala Italia - Castel dell'Ovo, Napoli.
"ROUND MIDNIGHT photojazz and other",
mostra personale e performance, con l'intervento di Salvatore Abramo ( fiati ) nel ruolo di voce recitante. Around Midnight jazzclub, Napoli, e con il patrocinio di Jazzitalia.
“TRIBUTE TO KEITH JARRETT”
interpretazione visiva del Köln Concert, con Rosaria Iovine (danza contemporanea).Ottava Festa del Merlo, Saviano.
2002
“UNTITLED”
improvvisazione collettiva di Enrico Grieco ( immagini proiettate ) con Nicola Stilo ( flauto e chitarra ) e Rosaria Iovine (danza contemporanea). Studio Pietro Lista, Fisciano.
"IL QUADRATO MAGICO",
mostra collettiva, Galleria Sangiorgioarte, San Giorgio a Cremano
“TRIBUTE TO KEITH JARRETT”
interpretazione visiva del Köln Concert, con Rosaria Iovine (danza contemporanea). Binario Uno, Ummari.
"Premio Girulà - Teatro a Napoli",
condotto da Mimmo Liguoro e Francesca Rondinella, percorso di immagini di scena a cura di E. G., Sala Italia - Castel dell'Ovo, Napoli.
"'900 POETIC JUKE BOX", intervento in una performance teatrale di Lucio Salzano, con Antonella Monetti e musiche di Antonio Onorato. Sala dei Papiri Ercolanesi, MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI NAPOLI.
"COMUNICATO STAMPA" - ricezione e trasmissione, performance con Pietro Lista, Salvatore Abramo. Cortile del Castello di Cicala, Nola.
2001
“TRIBUTE TO KEITH JARRETT” interpretazione visiva del Köln Concert, con Rosaria Iovine (danza contemporanea). Teatro dell'Istituto Sanguinis Christi, Portici.
“AZIONE 1512 T.01" performance con Pietro Lista per Telethon. Banca Nazionale del Lavoro, Nola.
"SOGNO DI FINE ESTATE” , con Rosaria Iovine (danza contemporanea), musica di Keith Jarrett. Anfiteatro Kamaraton, Camerota.
“’900–POETIC JUKE BOX” intervento in una performance teatrale di Lucio Salzano, con Antonella Monetti e musiche di Antonio Onorato. Casina Vanvitelliana, lago del Fusaro, Bacoli.
Complesso monumentale di San Michele a Ripa - Roma
mostra allestita in occasione di
Taormina Arte
A.T.C.I. Associazione Teatrale fra i Comuni del Lazio
presentano una produzione
Florian Proposta Teatro Stabile di Innovazione
"Il Teatro della Persona"
due progetti teatrali di Walter Manfrè
sotto il patrocinio di:
Ministero per i Beni e le Attività Culturali
S.P.Q.R. Comune di Roma Assessorato alle Politiche Culturali e dello Sport
Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici di Roma
"L'OCCHIO COMPLICE"
"il teatro della persona" di Walter Manfrè
visto con gli occhi di enrico grieco
mostra e catalogo a cura di Alessandra Caldoro.
"Premio Girulà - Teatro a Napoli", condotto da Mimmo Liguoro e Francesca Rondinella, percorso di immagini di scena a cura di Enrico Grieco, Sala Italia - Castel dell'Ovo, Napoli.
“OPERE SCELTE” mostra collettiva. Galleria Sangiorgioarte, San Giorgio a Cremano.
“TRIBUTE TO KEITH JARRETT” interpretazione visiva del Köln Concert, con Rosaria Iovine (danza contemporanea). Loft Theatre del Classico Village, Roma
2000
“TRIBUTE TO KEITH JARRETT” interpretazione visiva del Köln Concert, con Rosaria Iovine (danza contemporanea). Auditorium Parmenide, Fondazione Alario, Ascea Marina.
“LA MEMORIA E LO SGUARDO” mostra personale, foto di scena e backstage dal film “Lontano in fondo agli occhi” di Giuseppe Rocca. Chiostro di San Francesco, S. Agata dei Goti.
“GIROGIROTONDO” intervento multimediale in uno spazio urbano, con Antonio Onorato (chitarra a fiato). Piazza Solferino, Terni
“’900–POETIC JUKE BOX” intervento in una performance teatrale di Lucio Salzano, con Antonella Monetti e musiche di Antonio Onorato. Galassia Gutemberg, Evaluna, Spazio Libero, Chez Moi, Castel S. Elmo, Napoli. Fondazione Alario, Ascea Marina.
“IL CORPO E L’ANIMA” mostra personale, fotografie musicate da Joe Amoruso e Antonio Onorato. Galleria Sangiorgioarte, San Giorgio a Cremano.
1999
“DIETRO LO SGUARDO” mostra personale, foto di scena e backstage dal film “Lo sguardo impuro” di Giuseppe Rocca. S. Agata dei Goti.
“OTTOMARZOMILLENOVECENTONOVANTANOVE” installazione con fotografie, plastica, luce, musicata da Luca Mennella. City Hall Café, Napoli
“NON SO QUANTE STELLE VEDEVA NEL CIELO” intervento in “teatro-danza” di Elena d’Aguanno. Teatro Libero, Roma
1998
“PHOTOPALCO” mostra personale. 2ª Fiera Città di Benevento, Benevento
“NON SO QUANTE STELLE VEDEVA NEL CIELO” intervento in “teatro-danza” di Elena d’Aguanno. Villa Bruno, S. Giorgio a Cremano, Napoli
1997
“LADRO DI ANIME” mostra personale. Galleria Comunale d’Arte Contemporanea, Scafati.
“COCKTAIL D’ARTISTI” mostra collettiva. Galleria d’Arte Il Tempo Ritrovato, Roma
“PERSONAGGI SENZA RAPPORTI” intervento in “teatro-danza” di Elena d’Aguanno. Museo Sperimentale d’Arte Contemporanea, L’Aquila
“ALKÈMIA” incontro multimediale tra corpo, suono e immagine, con Sabrina d’Aguanno (danza contemporanea) e Eugenio Fels (pianoforte). Galleria Toledo, Napoli
“ICE-TRACK musica per immagini” improvvisazione di immagini su musica evocativa di Girolamo De Simone, con Girolamo De Simone (pianoforte). Galleria Toledo e Conservatorio di San Pietro a Maiella, Napoli
1996
“ALKÈMIA” mostra personale. Galleria d’Arte Il Tempo Ritrovato, Roma .
“ART COLOGNE” International Kunstmarkt. Colonia, Germania .
“LA VITA SENZA V.” intervento in uno spettacolo teatrale di Francesco Saponaro. Teatro Elicantropo, Napoli
“MERIDIANA” intervento multimediale in uno spazio urbano, con Salvatore Abramo (fiati). Via del Teatro Romano, Terni
“ALKÈMIA” incontro multimediale tra corpo, suono e immagine, con Sabrina d’Aguanno (danza contemporanea) e Eugenio Fels (pianoforte). Galleria d’Arte Il Tempo Ritrovato, Roma
1995
“VOLEUR D’ÂMES” mostra personale. INJEP, Marly le Roi, Francia
“VUOTO A RENDERE” intervento multimediale in uno spazio urbano, con musica registrata dei Pink Floyd. Campanile di San Michele Arcangelo, Saviano, Napoli
“A SUDDD DI PAPERONE” intervento in uno spettacolo teatrale di Carlo Cerciello. Officina99, Napoli
“SARNUS” intervento multimediale in uno spazio urbano miscelato ad odori sgradevoli e musica registrata di Keith Jarrett e Pierre Boulez. Ponte sul fiume Sarno, Scafati.
“ALKÈMIA” incontro multimediale tra corpo, suono e immagine, con Sabrina d’Aguanno (danza contemporanea) e Eugenio Fels (pianoforte).Palazzo dello Spagnuolo, Napoli
“LO SPAZIO DEI SOGNI” intervento con musica classica siriana. Abbazia di Realvalle, Scafati.
1994
“TASSO POETA MULTIMEDIALE” intervento in uno spettacolo teatrale di Mario Franco, con Antonio Onorato (chitarre), Mario De Paola (batteria triggerata), Massimo Lanzetta (voce recitante). Chiostro di San Francesco, Sorrento.
“VESUVIO SUITE” ricerca di una percezione totale di suoni e colori mediterranei, con Antonio Onorato (chitarre), Mario De Paola (batteria triggerata). Teatro al Castello Normanno, Milazzo.
“VESUVIO SUITE” ricerca di una percezione totale di suoni e colori mediterranei, con Antonio Onorato (chitarre), Mario De Paola (batteria triggerata). Ex Macello del Testaccio, Roma
“TERRA, ACQUA, FUOCO, ARIA” intervento in uno spazio urbano. Piazza San Michele Arcangelo, Saviano.
“NATALE A REALVALLE” intervento multimediale sulla facciata dell’Abbazia di Realvalle, con musica registrata di Keith Jarrett. Abbazia di Realvalle, Scafati.
1993
“INTERNATIONAL CONTEMPORARY ART EXHIBITION” mostra collettiva. Portici.
“PLOFF” intervento sugli spettatori, con musica registrata di Luc Ferrari. Pozzuoli.
“CONCERTO” intervento in un concerto di Marco Francini. Teatro Cilea, Napoli
“INCONGRUENZE” composizione di immagini e musica di Paolo Raffone. Pozzuoli.
1992
“SEQUENZE” proiezioni di immagini. C.I.D.I., Torre Annunziata.
“JAM SESSION” mostra collettiva. Laboratorio Artivisive, Foggia
“VESUVIO SUITE” ricerca di una percezione totale di suoni e colori mediterranei, con Antonio Onorato (chitarre), Mario De Paola (batteria triggerata). C.I.D.I., Torre Annunziata.
“JAM SESSION” proiezioni di immagini su sculture di Antonio Picardi, con Flavio Piscopo (percussioni) e musica registrata Shakuachi. Laboratorio Artivisive, Foggia
1991
“INTERNATIONAL CONTEMPORARY ART EXHIBITION” mostra collettiva. Portici.
“ATTRAVERSO REALVALLE” mostra collettiva. Abbazia di Realvalle, Scafati.
“VESUVIO SUITE” ricerca di una percezione totale di suoni e colori mediterranei, con Antonio Onorato (chitarre), Mario De Paola (batteria triggerata). Murat, Napoli
“VESUVIO SUITE” ricerca di una percezione totale di suoni e colori mediterranei, con Antonio Onorato (chitarre), Mario De Paola (batteria triggerata). Spazio Sonora, Milano
“VESUVIO, suoni & immagini” improvvisazione di immagini e musica, con Antonio Onorato (chitarre) e Sasà Federici (percussioni). Villa Bruno, San Giorgio a Cremano.
1990
“À LA RECHERCHE DE LA PHOTOGRAPHIE” mostra collettiva. Grenoble Institut Français de Naple, Napoli
1989
“ALBEDO” mostra collettiva. Il Calderone, Napoli
1988
“TECNOLOGIE & CREATIVITÀ” mostra collettiva. Il Calderone, Napoli
1986
“INCONTRO CON KATIA” mostra personale. Officina15, Napoli
1980
“UNTITLED” mostra personale. Istituto Statale d’Arte, Torre del Greco.
1975
“UNTITLED” mostra personale. Galleria d’Arte L’introspezione, Ercolano.
inaugurazione sabato 10 maggio
.
Chiesa San Michele Arcangelo Saviano
lunedì 30 giugno 2014
rassegna ON AIR CONTEMPORARY ART
installazione
chiesa S. Michele Arcangelo - Saxiano
rassegna ON AIR CONTEMPORARY ART
da lunedì 30 giugno ore 21 a domenica 20 luglio 2014
.
Artisti all’opera
Nelle case dell’arte, negli studi. Francesco Manguso documenta con i suoi scatti il viaggio che due giovani apprendisti fotografi, Marcella e Roberto Orefice, guidati dal loro vate, il fotografo Enrico Grieco, intraprendono nelle stazioni operative dell’arte, i nove atelier di altrettanti artisti del territorio campano. In realtà il percorso si conclude in una decima stazione, dedicata al maestro, all’ideatore di questo Journey to the Center of the Art, appunto Enrico Grieco.
Il viaggio si concretizza in un libro, in cui i due giovani finiscono per diventare gli autori dei testi, ovvero i reporter del diario di bordo, e un fotografo, Francesco Manguso, fa il fotoreporter, riprendendo i singoli artisti all’interno dei loro laboratori creativi. Dopo la prova dei nove, il cerchio si chiude su Enrico Grieco, fotografo fotografato, ideatore del progetto ma anche ultimo artista ritratto.
Nel sistema cultura questo potrebbe apparire come un raffinato gioco intellettuale, una sorta di teatro nel teatro. In realtà, è di più. Qui la fotografia non si interroga su se stessa, ma asseconda la sua natura narrativa ed evocativa, la fotografia di “uno sguardo nell’arte”.
I ritratti scattati da Francesco Manguso durante gli incontri informali colgono gli artisti nei momenti in cui conversano con i due giovani interlocutori o mostrano a loro il proprio lavoro. Altre immagini li riprendono in momenti di riflessione, in atteggiamenti da posa. In tutte le fotografie si vedono anche le opere, ma i protagonisti sono loro, gli artisti all’opera, padroni del proprio spazio, sicuri all’interno del loro alveo protettivo, lo studio.
I loro nomi sono quelli di Ahmad Alaa Eddin, Sabato Angiero, Vittorio Avella, Angelo Casciello, Anna Crescenzi, Pietro Lista, Eliana Petrizzi, Felix Policastro e Luigi Vollaro. I loro splendidi volti di artefici magici sono espressione della loro stessa arte.
Enzo Battarra
.
Toshusai Sharaku dipingeva i volti degli attori del teatro Kabuki nel 17° secolo a Edo. L’idea di una raccolta di volti d’attori mi è nata proprio da Sharaku, in più, avevo notato che il mio amico Walter Manfrè, come Fellini, dedicava nei casting per i suoi spettacoli una particolare cura alla scelta dei volti. L’idea di Sharaku più le scelte di Manfrè hanno dato corpo ai miei "volti d’attori".
.
Comunicato 2015
Il TerravecchiArt Folk Fest – Il festival della cultura a 360°, nasce tra il 2009 e il 2010 da una felice intuizione del direttore artistico, l'architetto Massimiliano Martorelli, che dopo aver costituito l'associazione VulcaniaFelix e messa assieme una squadra di volontari assai tenaci, tutti assieme daranno vita a quello che in pochissimi anni è diventato il format di riferimento dell'Agro sarnese. Il festival è costituito da tre sezioni: arti visive, letteratura e saggistica e artigianato e modellismo. Il Festival è affiancato dal Premio TerravecchiArt ( che rispecchia l’anima folk del festival che lo genera), dalle Menzioni d’Onore, attribuite alle eccellenze (pittura,scultura,design,letteratura ecc) e dalle Menzioni speciali. La serata di premiazione del Premio TerravecchiArt 2015 si terrà il giorno 22 agosto alle ore 20:50 presso il belvedere del Complesso San Domenico, situato nell’antico borgo della città di Sarno in provincia di Salerno. Dopo gli interventi istituzionali con la presenza del Presidente della Provincia di Salerno il dott. G. Canfora e l’Assessore alla Cultura della città di Sarno il prof. V. Salerno, il direttore Martorelli, consegnerà le Menzioni d’Onore ai Maestri G. Cuofano e Ahmad Alaa Eddin, la Menzione Speciale per l’editoria alla Festina Lente Edizioni di Ferrara ed in fine il TerravecchiArt 2015 al fotografo e performer Enrico Grieco.
Performance interattiva "Un'altra faccia della luna" di Enrico Grieco | 16 aprile 2018 | Accademia Belle Arti di Catania
Performance interattiva
"Un'altra faccia della luna"
di Enrico Grieco
| 16 aprile 2018 |
h.15.00 Aula Magna
Accademia Belle Arti di Catania
Scuola di fotografia
all'interno della materia
di "Elaborazione digitale delle immagini"
a cura della Prof.ssa Carmen Cardillo
Performer Maria Grazia Cavallaro (attrice)
http://www.enricogrieco.com
foto di Ilenia Rapisarda
Perfomance video
di Enrico Grieco
La video performance “Un'altra faccia della luna " è stata ideata da Enrico Grieco nel 2017, dopo l'entusiasmo per la prima esposizione eseguita per gli studenti del corso di Fotografia, viene riproposta presso l'aula magna dell'Accademia di Belle Arti di Catania, il 14 giugno alle ore 11.
Suite in otto movimenti: introduzione, tema, corale, recitativo, ripresa del tema, finale con forza, variazione fortissima, finale a diminuire.
La luna, o meglio, la sua parte oscura è la protagonista della performance; si badi, non la parte che non si vede dalla terra, ma un'altra faccia ancora più oscura, non visibile ma esistente in tutti noi (Grieco).
Il corpo e l’ombra della performer ( Maria Grazia Cavallaro ) interagiscono con le immagini su più di un livello e possono essere viste sia in positivo che negativo. Inoltre si possono distinguere altri piani: livello del corpo, livello della parete di fondo su cui si muove l’ombra e, in alcuni momenti, un livello unico (corpo e fondo); il corpo non è sempre visibile: in alcuni momenti si smaterializza e scompare. Le immagini astratte usate sono fatte a mano e lavorate successivamente con un programma grafico. Lasciando andare i pensieri, suggeriti dalle immagini e dai suoni, ogni spettatore vive il suo piccolo viaggio nella parte più oscura della luna, ovvero della sua mente.
L’attrice Maria Grazia Cavallaro si esibirà interpretando dal vivo l'opera video.
Seguiranno gli interventi di: Virgilio Piccari, Direttore Accademia Belle Arti di Catania; Carmelo Nicosia, Responsabile Scuola di Fotografia; Roberto Gambacorta, produttore cinematografico RIO film; Carmen Cardillo, fotografa e docente.
Verità e Vita di un ECCE HOMO
Questione di sguardi. O meglio della direzione da cui provengono. La nostra lettura/interpretazione della vita e di tutto quello che porta con sè è sempre determinata dalla direzione da cui si muove l’occhio che guarda, chiamato a dare un nome a ciò che vede.
Accade allora che IL MIO NEMICO INTIMO sia una rappresentazione in presa diretta (e spietata) di un evento cardinale e foriero di trasformazioni come la malattia, la lenta, lunga tracimazione di frammenti di tempo e vita percepiti in una maniera prepotentemente e drammaticamente inedita come solo una patologia degenerativa quale il Parkinson può provocare.
La presa diretta in questi casi disturba, annienta, provoca repulsione perché richiede allo spettatore una sorta di grado zero iniziale con cui avviare il dialogo interno con l’opera. Richiede, cioè, ascolto e sedimentazione. L’impatto con tale materia non sarà facile e il dialogo potrebbe interrompersi sul nascere. Questo è il rischio che ha deciso di correre Enrico Grieco e, con lui, i protagonisti di quest’avventura. Scomoda e disturbante come una malattia che non ti dà tregua e speranza.
Allora ti accorgi che il testo-spettacolo-mediometraggio non è che una tranche de vie davanti a cui si può solo avere (o non avere) il coraggio di guardare e di resistere.
Guardare: il primo atto. E, guardando, si ritroverà prima di tutto, la cifra inconfondibile della fotografia di Enrico Grieco, cioè quel bianco e nero che scava nelle profondità delle persone e ne restituisce le montuosità e le depressioni, i solchi e gli angoli dei corpi e soprattutto dei volti. Qualcosa che ricorda Pasolini e il suo modo di usare la macchina da presa sui personaggi, che ha molto a che fare con l’umanità dell’essere. Come nella fotografia, il bianco e nero, nella sua materialità esasperata, obbliga a rallentare lo sguardo e provoca alla partecipazione, alla costruzione stessa dell’immagine che si accende nella mente con l’emersione di un particolare, una piega del viso, una curva illuminata che apre un varco nel mondo interiore del personaggio. Come sempre, uno scacco al naturalismo che dovrebbe essere insito nella fotografia e che invece conduce al (sur)-reale.
In questo la fisicità di un’attrice come Maria Grazia Cavallaro – colta da spietati e ieratici piani frontali che non risparmiano quegli occhi grandi e spiritati, il naso appuntito e la durezza delle linee intorno a una bocca da cui escono suoni di fuoco – si rivela estremamente funzionale nel dare corpo a una parola tragica e concreta. Raramente accade che la potenza dell’immagine e della visione non fagociti la parola. Qui, invece, ci troviamo di fronte a un’immagine che sostiene e poi fa dominare una parola che restituisce la tragedia del quotidiano.
In questo si snoda la seconda sfida lanciata allo spettatore de IL MIO NEMICO INTIMO: resistere. Resistere in primis al linguaggio giornaliero della malattia, fatto di ribellione e urla soffocate, di un’asettica terminologia medico-burocratica contrapposta a sussulti di tenerezza e aneliti di vita, di un corpo che si svuota mentre mente e cuore gridano lucidità di pensiero e amore del bello. E nella geometria del punto di vista (esterno-interno) della Voce narrante e del Personaggio si riflette l’asincronia mente-corpo, pensiero-azione, desiderio-sentimento che vive il protagonista nello stillicidio dei giorni. Il testo diventa tutt’uno con la malattia. Ma se la malattia, per sua natura, ci immerge in un’autopercezione estrema e in una percezione del mondo e del tempo che prima ignoravamo, è pur vero - come accade al kafkiano Gregor Samsa de La Metamorfosi – che il sé e la sua coscienza permangono identici a sé stessi e che i cambiamenti esteriori che si riflettono sul corpo in fondo non ci cambiano, ma tirano fuori ciò che realmente siamo.
E allora ci imbatteremo in battute-chiave – «Tette e culi fanno sorgere domande di ordine estetico: tutti cercano di fermare l’avanzata del tempo e la biodegradabilità dei corpi… ma solo un artista può farlo» – che traducono l’essenza della vita di un performer, fotografo, artista, chansonnier di corpi che hanno sempre raccontato storie vere e surreali. Il senso di una vita divorata a morsi per il piacere di viverla, senza domande ultime ma proprio per questo avvinta alla Verità del suo fluire appassionato, che ti fa entrare dentro il cuore delle ‘pizze calde’, del corpo a corpo con l’amante, del sapore del cibo giapponese con la goliardia di uno zingaro della Vita. È quello zingaro che anche adesso si gioca la sua partita, con la verità del proprio essere, con un finale necessariamente aperto perché ciò che conta è la sfida che sta in mezzo. Ecce homo, dunque. Ma alla maniera di Nietzsche, per il quale non a caso «La malattia è un sintomo della grande salute [dello spirito]». E forse, come esergo di quest’avventura, che ci interroga disturbandoci, si potrebbe dire con l’aforisma 62 della Scienza Felice:
Sì! Io so le mie radici!
Insaziato come la fiamma
Ardo io e mi consumo.
Luce diventa tutto ciò che afferro,
Carbone tutto ciò che lascio:
Fiamma per certo son io.
Monica Citarella
Giornalista e critico teatrale
“il mio nemico intimo”:L’eco di un’anima nel labirinto della mente.
“Sentirti dire delle sciocchezze, quando tu hai questa cosa che ti prende da dentro, che non la puoi toccare, non la puoi buttare fuori e non sai come si svilupperà, ecco sentirti parlare di percentuali, di gradi di invalidità ti viene voglia di metterti a urlare di andarla a prendere nel culo... perché tu tanto, nel culo, l’hai già presa.”
Si apre così “il mio nemico intimo” di Enrico Grieco. Queste battute lapidarie e piene di rabbia ci portano subito in medias res, nel mezzo di una narrazione cruda come la realtà che vuole rappresentare. Si tratta infatti di una viaggio attraverso le varie fasi di una malattia degenerativa, il Parkinson che avido ,pian piano, ogni giorno che passa si nutre di una parte di te, strappandola violentemente via per sempre, rendendoti così uno spettatore inerte e impotente di fronte alla vita che sta lentamente creando per te, contro ogni tua volontà.
Questo tragico e struggente dialogo interiore, non è altro che un portale verso un mondo che prima ignoravamo completamente e Maria Grazia Cavallaro è la nostra guida,un moderno Virgilio che mediante le sue parole e le sue drammatiche espressioni dona una concretezza fisica al dolore e al tormento, permettendoci di oltrepassare un varco metafisico, osservando da vicino l’inferno di un uomo costretto a fronteggiare il suo nemico intimo. Quest’interiorità è ancora di più enfatizzata dalla durezza dei primi piani, privati di ogni colore, dall’uso del bianco e nero, che genera un’affascinate gioco di luce e di ombre che ricalcano la spigolosità di un volto stanco e la profondità di quegli occhi che ardono come fiamme nel desiderio di raccontare e soprattutto di comunicare.
Tale pathos è in contrapposizione con le parti relegate alle diagnosi mediche, le uniche in cui è presente il colore. In questi frammenti la recitazione si concretizza nella totale apatia, indice del fatto che la voce che narra in quel momento è estranea alla condizione vissuta da chi quel male lo sta provando sulla propria pelle.
Tutti gli elementi sopracitati delineano una vera e propria radiografia di un’anima spezzata dal desiderio di volere tornare a vivere come un tempo, divorata dalla bramosia di voler appartenere di nuovo alla condizione dell’essere atto e non di essere costretti a vivere solo e sempre nella misera dimensione della potenzialità.
Analogamente a quanto avviene nell’opera il “Secretum” di Francesco Petrarca, anche in questo caso, il conflitto interiore in quanto tale, è aperto ,privo di conclusioni e resta sospeso come un filo di voce trasportato dal vento che si trasforma in eco nei meandri della mente dell’osservatore che attonito continuerà ad ascoltarlo per lungo tempo, osservando il mondo e la vita con una prospettiva diversa che prima ignorava.
Ilaria Maria Di Vicino