Enrico Grieco - Napoli 1950
Enrico Grieco (Napoli 22 gennaio 1950 ) è un artista fotografo performer.
A sette anni scatta le sue prime foto con la biottica del padre. A 11 anni compra il suo primo 45 giri dei Beatles, a 16 tramite un amico musicista più grande di jui conosce, al Bar Cristallo di Napoli, Bernard Thomas che fa del piano bar con grosse influenze jazzistiche. Una sera registra una cassetta e nel risentirla si accorge che è cambiato il suo modo di ascoltare. Primo LP è un live di Lionel Hampton, decide di imparare a suonare il pianoforte con risultati disastrosi. Un giorno chiede al maestro di piano di disegnargli il tempo che gli stava spiegando: capisce in quel momento di avere il senso della vista preminente sull’udito, che però lo aiuterà sempre nell’ascolto della musica. Un amico artista nel 1975 lo convince a fare una mostra fotografica nel suo studio. Accetta e inizia così la sua ricerca con la fotografia. Non dimentica la sua passione e fotografa i concerti degli amici musicisti: Antonio Onorato, Rino Zurzolo, Joe Amoruso, Enzo Gragnaniello, Tullio De Piscopo, Roberto Murolo, Mia Martini, NCCP, James Senese,Art Ensemble of Chicago, Popularia, Lina Sastri, Elvin Jones, Pino Daniele, Pat Metheny, Mc Coy Tyner, Chick Corea, Flavio Piscopo, Fabrizio De Andrè, LeRondinella, con le quali collabora con le sue immagini neagli spettacoli musicali, Gegè Telesforo. Ben Sidran, Iggy Pop e moltissimi altri. Per molti di loro realizza foto che diverranno copertine dei CD. E' l'unico fotografo presente slla registrazione di "Don Raffaè" di Fabrizio De Andrè con Roberto Murolo. Continua con le mostre, e collabora con il Teatro Elicantropo per circa dieci anni, qui conosce e fotografa il premio Nobel Josè Saramago; incontra inoltre il regista teatrale Walter Manfrè con il quale diventerà amico e fotografo seguendolo dappertutto ( Il Cairo, Parigi, Avignone, Sion ecc.).Collabora anche con il musicologo Paolo Scarnecchia in vari festival e incontri ( Il Cairo, Lisbona. Gibellina, Sila ecc.) La voglia di suonare non lo abbandona e inventa negli anni 90 un modo di fare immagini miscelate alla musica con i diaproiettori prima e con i videoproittori in seguito. Già con i diaproiettori fa del videomapping. Collabora con lo scultore Angelo Casciello al quale realizza le foto di quasi tutti i cataloghi d’arte. Altre collaborazioni con il pianista Luca Mennella, con il pittore Ahmad Alaa Eddin, la danzatrice Rosaria Iovine, Akerusia Danza, teatro-danza di Rosario Liguoro. I suoi videomapping propongono sempre lo stravolgimento dello spazio urbano e una musica appositamente scelta e coerente con le immagini utilizzate. Con l'aiuto di studenti dell'Accademie di Belle Arti di Catania inizia l'archiviazione del suo lavoro, scoprendo immagini dimenticate, ma che fanno parte del Neapolitan Power. Fraquenta per foto gli storici studi di registrazione di Napoli: Toledo Studio's di Luciano Aita, Il Parco di Ninni Pascale, Il Delta Studio di Peppino di Capri, l'Executive di Franco Campanino dove, rimasti soli, Joe Amoruso suona solo per lui, ed è qui che conosce Lina Sastri.
Si aggirava sconosciuto tra le 200 facce di attori che trepidanti a Napoli, in quel teatro ancora non teatro, cercavano lavoro nella mia “Confessione”. Cercava quasi di nascondere la sua macchina fotografica, per non farsi scoprire e sorrideva. Lo guardai incuriosito e mi disse: “io non sono un attore”. Questo mi rassenero’. Da quel momento scatto’ liberamente ma solo quando io non lo guardavo. Poi in quello spazio nel cuore della vecchia Napoli, mentre io provavo il mio spettacolo, mi portava dei vasetti di yogurt. Era a dieta anche lui e capiva. Voleva evitare che nelle pause mangiassi sfogliatelle. Non sempre si riusci’.
Dopo alcuni giorni, mi porto’ le sue foto. Erano lampi di luce, frammenti di epidermide che, venendo fuori dal buio, mostravano la mia anima, quella del mio lavoro e quella inconsapevole di alcuni personaggi.
Non ci fu bisogno di molte parole; ci incontrammo a Milano, poi a Firenze e poi mi seguì sempre ad Avignone, a Losanna, al Cairo, a Tindari, a Parigi.
”Non mi piace il teatro”, il tuo lo fotografo perche’ non e’ teatro.
Cerco di spiegare che odio le definizioni.
”Il tuo non è teatro” insiste cocciuto “e’ n’ata cosa”.
Enrico e’ un artista anomalo.
Non puo’ fare il fotografo di mestiere.
Se azzecca e’ un genio.
Ma lui fotografa solo se azzecca.
Non chiedetegli mai “Fammi una foto”.
Se non la fa e’ perché non gli riuscirebbe.
Se sa che gli riuscirò, non se la fa chiedere.
Adesso e’ anche un amico.
Vero.
Walter Manfre’
Enrico Grieco, nei miei ricordi, viveva in una casa molto simile a quella di un antico giapponese, con tatami sul pavimento, tokonoma ad una parete e un futon per dormire. Poi tanti scaffali con libri sul Giappone e sullo Zen. A tutto questo si contrapponeva una formidabile collezione di dischi in vinile di musica jazz Venticinque anni dopo lo ritrovo in un piccolo appartamento, che di giapponese ha conservato lo spirito Zen, in cui tre librerie ricolme di interessanti volumi di ogni genere fanno da penisole divisorie, con strepitose immagini fotografiche esposte alle pareti e numerosi CD di musica egiziana e turca.
Davanti ad un computer Mac ci ritroviamo a parlare di film d’essai, di foto di scena, di immagini scattate nelle più disparate occasioni, di esperienze teatrali, e soprattutto di arte. La sua casa studio è una bottega d’arte dove si possono incontrare artisti di ogni genere, qualche apprendista, musicisti, attori e attrici, modelle e alcuni veri amici. Enrico potrebbe essere un grande caposcuola, ma tanti che lo hanno frequentato e lo frequentano hanno preferito intraprendere classiche ma sicure carriere lavorative. È il segno di un’epoca poco propensa all’arte, serva di eccessivi convincimenti materiali.
Vedere Enrico all’opera significa comprendere, in maniera chiara e definitiva, che la fotografia può donare grandi emozioni. La fotografia è una difficile arte, lo scatto è la sintesi dell’anima, delle conoscenze, o meglio ancora è l’appagamento della ricerca dei propri equilibri estetici ed interiori.
A parte la sua grande conoscenza della storia dell’arte e la sua competenza nell’uso dei mezzi fotografici, Enrico è sempre in costante ricerca artistica e il suo studio, seppur piccolo, si adatta e si trasforma continuamente per assecondare le sue idee e i suoi progetti. Lui è sempre pronto a sperimentare nuove idee, a ricercare nuovi spunti, come un grande pittore che, nell’incontenibile bisogno di esprimere la propria creatività, realizza i suoi bozzetti prima di giungere all’opera finita. Io ho avuto la fortuna di assistere alla fase sperimentale dell’arte di Enrico, e poi di godere della concretezza delle opere finite. Non posso dimenticare quelle immagini proiettate su grandi tele bianche semitrasparenti disposte l’una dietro l’altra nel suo studio, con variazioni che seguivano coerentemente la linea ritmica del brano musicale utilizzato. Le sensazioni visive tridimensionali e quelle acustiche si percepivano nell’ambiente come un tutt’uno ed il risultato era piacevole e sorprendente. Oppure in un grande spazio assieme ad altri ho potuto ammirare una performance audiovisiva dai toni enormemente suggestivi.
Come accade inevitabilmente quando incontri un grande personaggio in qualsiasi campo delle attività umane, conoscere Enrico, sia la persona che le sue opere, è qualcosa che incide sul proprio modo di pensare. È un avvenimento che lascia un segno indelebile interiore, e l’indifferenza non è mai possibile. Colui il quale ha donato la sua esistenza, sensibilità e conoscenza all’arte fotografica e ora anche a quella digigrafica, merita di essere annoverato tra gli artisti italiani più ecclettici e innovativi nel settore.
Francesco Manguso
impronte senza negativo
Massimo Bignardi
storico e critico d’arte,
docente di Storia dell’Arte Contemporanea dell’Università di Siena
C'era da aspettarselo che, prima o poi, Enrico Grieco avrebbe fatto varcare alla sua esperienza di fotografo la soglia del disegno, dell'acquerello, ossia avrebbe spinto le immagini lasciate dall'impronta del negativo, verso il territorio della pittura. Ci aveva abituati, fino a qualche tempo fa, al suo rigore di attento "architetto" della luce, capace di costruire, dapprima con l'obiettivo della macchina fotografica, poi con l'intermediazione dell'ingranditore, lo spazio di una finestra che apriva il suo sguardo a scritture di luce o, meglio, animava il fertile piano dell'emulsione fotosensibile della carta fotografica, giostrando sui tempi di posa (di esposizione), sulla temperatura del bagno, ma anche speculando sull'accidentalità e sull'imprevisto. Insomma, senza dilungarci, aveva accolto l'auspicio di Benjamin che, nella chiosa della sua sempre utile piccola storia della fotografia, suggeriva alla contemporaneità di "afferrare immagini fuggevoli e segrete, il cui effetto di shock blocca nell'osservatore il meccanismo dell'associazione". Enrico nell'arco di oltre venticinque anni, è da tanto tempo che ci frequentiamo quasi con assiduità, ha messo a registro un lavoro che, sulla scia di un nuovo rapporto costruito dalla fotografia nell'ambito dell'esercizio creativo contemporaneo, si è posto come riflessione sullo spazio, sulla figura, sul loro articolarsi tra piano, superficie e senso plastico, senza, però, scivolare (o meglio cedere) a quell' "alleanza con la moltitudine", monito con il quale Baudelaire tentò, nel suo Salon de 1859 , di bollare la nuova arte. Enrico ha posto in primis, come progetto della sua esperienza, il fondamento di un'immagine vissuta come impronta della realtà, che non è solo quella del referente: in tal senso va letta quella serie di scatti che documentano lo studio di Angelo Casciello a Realvalle, calibrati a trascrivere la dimensione mentale di uno spazio, nel quale si smuove una luce che leviga le pareti per ospitare in esse le tracce delle opere dello scultore. Oppure la sensualità dei suoi portraits de femmes, spinti sul filo di una surrealtà dominata da un caustico erotismo o, anche, gli attraversamenti di territori antropologici, come le immagini degli "scenari siciliani".(...) L'artista fa tutto ciò sottoponendo l'immagine - fermata dal "fotogramma digitale" -, alle successive manipolazioni del software, vale a dire riscrivendo i valori del chiaroscuro, dei colori, della luminosità accentuando - è palese in alcuni paesaggi - la sua vocazione ad aderire alla pittura. Rinunzia al processo dell'ingranditore per servirsi della capziosità della stampa digitale eseguita su carta Alcantara; una carta ruvida e porosa fatta a mano che conserva ancora il taglio del coltellaccio e, al tempo stesso, le irregolari sbavature del setaccio. Enrico specula su tale capziosità per restituire all'immagine fotografica la sua natura d'impronta della vita.
VIDEOARTE
1991
VESUVIO, suoni & immagini
Improvvisazione d’immagini e musica
Con Antonio Onorato (chitarre) e Sasà Federici (percussioni)
Villa Bruno, San Giorgio a Cremano.
VESUVIO SUITE,
Ricerca di una percezione totale di suoni e colori mediterranei
Con Antonio Onorato (chitarra) e Mario De Paola (batteria trigerata)
Spazio Sonora, Milano. Murat, Napoli. C.I.D.I., Torre Annunziata 1992. Ex macello del Testaccio, Roma 1994. Teatro al castello Normanno, Milazzo 1994.
1992
JAM SESSION
Proiezione di immagini su sculture di Antonio Picardi, con Flavio Piscopo (percussioni) e musica registrata Shakuachi
Laboratorio Artivisive, Foggia.
SEQUENZE
Proiezione di immagini come colonna visiva
C.I.D.I., Torre Annunziata.
1993
INCONGRUENZE
Proiezione di immagini con musica di Paolo Raffone
Pozzuoli.
CONCERTO
Marco Francini in concerto
Intervento visivo
Teatro Cilea Napoli.
PLOFF
Proiezione sugli spettatori con musica registrata di Luc Ferrari
Pozzuoli.
1994
NATALE A REALVALLE
Proiezione sulla facciata dell’Abbazia di Realvalle con musica registrata di Keith Jarrett
Abbazia di Realvalle, San Pietro di Scafati.
TERRA ACQUA FUOCO ARIA
Proiezioni in spazio urbano
Piazza San Michele Arcangelo, Saviano.
TASSO POETA MULTIMEDIALE
Proiezione in performance teatrale di Mario Franco con Antonio Onorato (chitarre) Mario De Paola (batteria trigerata) e Massimo Lanzetta (voce recitante)
Chiostro di San Francesco, Sorrento.
1995
LO SPAZIO DEI SOGNI
Proiezioni con musica classica della Siria
Abbazia di Realvalle, Scafati.
ALKEMIA
Incontro multimediale tra corpo, suono e immagine, con Sabrina d’Aguanno (danza contemporanea) Eugenio Fels (pianoforte)
ISTITUTO DI SCIENZE DELLE COMUNICAZIONE VISIVE
Fondazione Morra, Palazzo dello Spagnuolo, Napoli. Il tempo ritrovato, Roma. Galleria Toledo, Napoli 1997.
SARNUS
Proiezione in spazio urbano miscelata ad odori sgradevoli e musica registrata di Keith Jarret e Pierre Boulez
Ponte sul fiume Sarno, Scafati.
A SUDDD DI PAPERONE
Proiezione in uno spettacolo teatrale di Carlo Cerciello
Officina99, Napoli.
VUOTO A RENDERE
Proiezioni in spazio urbano con musica registrata dei Pink Floyd
Campanile San di Michele Arcangelo, Saviano.
1996
MERIDIANA
Proiezioni in spazio urbano con musica di Salvatore Abramo (fiati)
Via del Teatro Romano, Terni.
LA VITA SENZA V
Proiezioni in spettacolo teatrale di Francesco saponaro
Teatro Elicantropo, Napoli.
1997
ICE-TRACK musica per immagini
Improvvisazione di immagini su musica evocativa di Girolamo De Simone ( pianoforte)
Galleria Toledo, Napoli. Conservatorio di San Pietro a Majella, Napoli.
PERSONAGGI SENZA RAPPORTI
Intervento in” teatro-danza” di Elena d’Aguanno
Museo Sperimentale d’Arte Contemporanea, L’Aquila.
1998
NON SO QUANTE STELLE VEDEVA NEL CIELO
Intervento in” teatro-danza” di Elena d’Aguanno
Villa bruno San Giorgio a Cremano, Teatro libero, Roma 1999.
1999
OTTOMARZOMILLENOVECENTONOVANTANOVE
Istallazione con fotografia, plastica, luce e musica del Maestro Luca Mennella
City Hall Cafè, Napoli.
2000
900-POETIC JUKE-BOX
Intervento in performance di Lucio Salzano, con Antonella Monetti (voce recitante) e musica di Antonio Onorato
Galassia Gutemberg, Napoli. Eva Luna, Napoli. Chez Moi, Napoli. Castel Sant’Elmo, Napoli. Fondazione Alario, Ascea Marina. Casina Vanvitelliana, lago del Fusaro, Bacoli 2001. Sala dei Papiri Ercolanesi, museo Archeologico Nazionale di Napoli, 2002. Appartamento storico Reggia di Caserta, Caserta 2004. Masseria Cortile Grande, Parco dei Camaldoli, Chiaiano. Museo Archeologico Nazionale di Napoli 2007. Cucina Amica, Napoli 2007.
GIROGIROTONDO
Intervento in spazio urbano con antonio Onorato (chitarra e fiato)
Piazza Solferino, Terni.
TRIBUTE TO KEITH JARRETT
Interpretazione visiva del Koln Concert, con Rosaria Jovine, danza contemporanea.
Auditorium Parmenide, Fondazione Alario, Ascea Marina. Loft Theatre del classico Village Roma 2001. Teatro dell’istituto Sanguiniss Khristi, Portici 2001. Binario Uno, Ummari, 2002. Ottava festa del Merlo, Saviano 2003. Palazzo Fazio, Capua 2005.
2001
SOGNO DI FINE ESTATE
Con Rosaria Jovine danza contemporanea e musica registrata di Keth Jarrett
Anfiteatro Kamaraton, Camerota.
2002
COMUNICATO STAMPA ricezione e trasmissione
Performance con Pietro Lista e Salvatore Abramo (fiati)
Cortile del Castello di Cicala, Nola.
UNTITLED
Improvvisazione collettiva di Enrico Grieco (immagini proiettate) con Nicola Stilo (flauto e chitarra) e Rosaria Iovine (danza contemporanea)
Studio Pietro Lista, Fisciano.
2003
ROUND MIDNIGHT
Performance con Salvatore Abramo (voce recitante)
Around Midnight Jazz Club, Napoli.
NELL’ORIENTE DI NAPOLI
Passeggiate musicali tra Napoli e Il Cairo, prof Paolo Scarnecchia
Cairo Opera House, Il Cairo.
GIRULA’ 10 ANNI
Istallazione
Girulà, Napoli.
2004
QUINDICI
“IL TEMPO” NONNE TEMPUS FUGIT ERGO CARPE DIEM
NADA MAS, Genova.
2005
CANTI DI NAPOLI IN SCENA
Immagini nello spettacolo musicale di Francesca e Amelia Rondinella,
Napoli Salerno.
CANTO DO MAR
Immagini nello spettacolo musicale di Francesca e Amelia Rondinella,
Teatro Bellini Napoli. Teatro Cilea, Napoli. Parco della Musica, Roma.
TOP SPIN
Videoproiezioni nello spettacolo teatrale di Lucio Salzano
Tennis Club Vomero, Napoli.
LA CASTAGNA FERRO E FUOCO
Performance
Dimora storica Albiosi, Montella.
2006
CHRISTUS PASSUS EST
Intervento in spettacolo multimediale del Maestro Luca Mennella
Cattedrale, Positano. Chiesa di San Girolamo delle Monache, Napoli 2009. Chiesa SS Annunziata, Vico Equense 2013. Basilica San Domenica Maggiore, Napoli 2015.
KAFE’ TRA LE DUE GUERRE
Intervento nello spettacolo musicale di Luca Mennella
Teatro grande Pompei scavi. Teatro Plinio, Ercolano 2007.
2007
INTERFERENZE POETICHE, FRAMMENTAZIONI MUSICALI, TESTI VISUALI TRA ANTICHE SONORITA’ E LIMGUAGGI CONTEMPORANIE
Amelia, Francesca Rondinella e Paolo Romano ( voci recitanti) Enrico Grieco( immagini) Emidio Ausiello (percussioni)
Piazza del Pebliscito, Napoli.
DI VOCE IN VOCE
Percorso nella musica, nella poesia e nelle immagini per valorizzare il patrimonio culturale della Canzone Napoletana dall’antichità ad oggi.
Ministero per i beni le attività culturali, Centro dei servizi educativi del Museo e del Territorio, discoteca di stato Roma.
PARK SOUNDS
Intervento in performance teatrale di Lucio Salzano
Parco Metropolitano delle colline di Napoli.
2011
DANKE
Intervento in teatro-danza di Rosario Liguoro e Elena d’Aguanno
Teatro Elicantropo. Napoli.
2013
I PAESAGGI DELLA BELLEZZA
Artisti in questione
Museo Arfheologico, Alife.
IO, UNO DEI TRE
Concerto tributo cinquantenario morte di Titina De Filippo
Teatro Trianon, Napoli.
2014
UKYO-E forme fluttuanti
Intervento in spazio urbano con musica registrata di Keith Jarrett
Chiesa San Michele Arcangelo, Saviano. Piazza Umberto I Aragona.
VITRUVIANA
Intervento su modella con musica registrata Curda
Festa del Fuoco Montecorvino Rovella.
RAG & DINTORNI
Performance con il Maestro Luca Mennella (pianoforte)
Auditorium “Chiara Platania”, Misterbianco.
2015
CORIANDOLI DI NOTE
Performance con il Maestro Luca Mennella (pianoforte)
Auditorium “Nelson Mandela” Misterbianco.
DIRTY FOOD
Performance
Borgo Antico, Sarno.
GRIECALE un vento dal nome improbabile
Performance con musica registrata Turca.
Borgo Antico, Sarno. Festa del Merlo Palazzo Alloca, Saviano 2013.
PERDIQUA’
Videoistallazione
Vico Pallonetto Santa Chiara, Napoli.
2016
BIGBANGWAR
istallazione video, sonora, interattiva
XXI Festa del Merlo, Saviano.
BIGBANGWAR
istallazione video, sonora, interattiva
Notte Europea dei Musei
Cortile Platamone, Palazzo della Cultura, Catania.
2017
AL DI LA’
Performance interattiva
XXII Festa del Merlo Maschio, Palazzo Allocca, Saviano.